PER MOLTI ANNI LA POPOLAZIONE NERA DEL SUDAFRICA E' STATA PRIVATA DEI DIRITTI UMANI E CIVILI DALLA MINORANZA BIANCA. QUESTA POLITICA DI SEGREGAZIONE RAZZIALE, DETTA APARTHEID,
E' OGGI FORMALMENTE TERMINATA,
MA LA VERA UGUAGLIANZA NON E' STATA ANCORA RAGGIUNTA.
PERCHE' APARTHEID?
PRESTO DETTO:
APARTHEID = SEPARAZIONE
ALLE ORIGINI DELL'APARTHEID
La Repubblica Sudafricana è lo stato africano in cui si trovano le maggiori diversità per quanto riguarda etnie, economia e cultura.
Gli antichi abitanti erano i boscimani, gli ottentotti e gli zulu.
Gli antichi abitanti erano i boscimani, gli ottentotti e gli zulu.
La colonizzazione avvenne attraverso il lento insediamento dei contadini olandesi, i boeri che fuggivano dal loro paese a causa di forti contrasti tra cattolici e protestanti.
A partire dal XVII secolo poi, la zona intorno al Capo di Buona Speranza divenne un'importante base commerciale e di rifornimento per le navi della potente Compagnia olandese delle Indie orientali.
A fine settecento giunsero anche gli inglesi.
Quasi immediatamente sorsero contrasti tra boeri e inglesi ; i primi vennero respinti verso l'interno, e vi fu di fatto una spartizione della regione tra le due nazioni europee.
Nonostante i forti contrasti, olandesi e inglesi furono sempre uniti nel dominare le popolazioni indigene; boscimani e ottentotti vennero sottomessi con facilità; più difficile fu sottometter il popolo guerriero degli zulu.
IL LUNGO PROCESSO DI DEMOCRATIZZAZIONE
Dopo la scoperta delle miniere d'oro e di diamanti,la Gran Bretagna, che si era limitata a occupare la fascia costiera,dichiarò guerra alle repubbliche boere dell'interno,le sconfisse,e l'industria legata alla lavorazione di questi preziosi materiali divenne l'attività prevalente degli inglesi.
I boeri occuparono i posti più importanti delle cariche governative,mentre gli inglesi controllavano l'economia; si diffusero sempre più idee razziste: una minoranza di bianchi deteneva il potere politico ed economico, mentre la grande maggioranza nera non godeva dei più elementari diritti umani e civili.
Nel 1924 vennero vietate ai neri le attività industriali e furono preclusi loro tutti i diritti politici; nel 1948 vennero imposti i principi fondamentali del regime sociale dell'apartheid: divieto di matrimoni misti e obbligo per i neri di vivere in zone separate da quelle dei bianchi.
Ogni forma di protesta all'interno del paese fu repressa ferocemente,nonostante l'aperta opposizione della comunità internazionale; nel 1960 l'African National Congress,partito di opposizione nera,fu dichiarato fuorilegge.
Nel 1989 il presidente De Klerk avviò un processo di democratizzazione liberando,tra l'altro,il leader dell'ANC,Nelson Mandela,che si trovava in carcere dal 1963.
Nel 1994 si sono svolte le prime elezioni democratiche, che hanno portato alla guida del paese lo stesso Mandela.
Il processo di liberalizzazione non è stato e non è facile: gravi disordini hanno insanguinato il paese , soprattutto per l' opposizione dell'etnia zulu, che vorrebbe l'autonomia della propria regione, ma anche per le condizioni di miseria in cui la popolazione nera è ancora costretta a vivere.
IL SUDAFRICA OGGI
La politica di Mandela è stata ispirata da un senso pratico e riconciliazione: poichè gran parte delle attività economiche era in mano alla popolazione bianca, Mandela ha cercato la collaborazione di tutte le forze di stato, formando un governo che racchiudeva in sè le diverse espressioni politiche e sociali del paese.
Il governo ha iniziato un programma di "dolce transizione", attuando sceklte economiche in equilibrio tra l'intervento dello stato, gli aiuti del capitale estero e l'iniziativa privata, per superare le difficoltà di integrazione.
Nel 1999 la guida del paese è passata a Thabo Mbeki, già presidente del governo di Mandela.
Oggi il Sudafrica si trova ad affrontare la grave situazione di povertà in cui vive la granparte della popolazione di colore : all'inizi degli anni Novanta, l'88% della ricchezza totale del paese era nelle mani del 5% della popolazione.
Si calcola che oltre 20 milioni di abitanti siano privi di elettricità, e che non dispongano di un'adeguata assistenza sanitaria.
La carenza di condizioni igieniche nelle baraccopoli è tra le cause della diffusione di gravi malattie come l' AIDS.
A questi problemi si aggiunge il fatto che molti giovani neri, cresciuti nei ghetti, cercano ora nella violenza e nella delinquenza la soluzione a un'uguaglianza che sembra ancora lontana.
A fine settecento giunsero anche gli inglesi.
Quasi immediatamente sorsero contrasti tra boeri e inglesi ; i primi vennero respinti verso l'interno, e vi fu di fatto una spartizione della regione tra le due nazioni europee.
Nonostante i forti contrasti, olandesi e inglesi furono sempre uniti nel dominare le popolazioni indigene; boscimani e ottentotti vennero sottomessi con facilità; più difficile fu sottometter il popolo guerriero degli zulu.
IL LUNGO PROCESSO DI DEMOCRATIZZAZIONE
Dopo la scoperta delle miniere d'oro e di diamanti,la Gran Bretagna, che si era limitata a occupare la fascia costiera,dichiarò guerra alle repubbliche boere dell'interno,le sconfisse,e l'industria legata alla lavorazione di questi preziosi materiali divenne l'attività prevalente degli inglesi.
I boeri occuparono i posti più importanti delle cariche governative,mentre gli inglesi controllavano l'economia; si diffusero sempre più idee razziste: una minoranza di bianchi deteneva il potere politico ed economico, mentre la grande maggioranza nera non godeva dei più elementari diritti umani e civili.
Nel 1924 vennero vietate ai neri le attività industriali e furono preclusi loro tutti i diritti politici; nel 1948 vennero imposti i principi fondamentali del regime sociale dell'apartheid: divieto di matrimoni misti e obbligo per i neri di vivere in zone separate da quelle dei bianchi.
Ogni forma di protesta all'interno del paese fu repressa ferocemente,nonostante l'aperta opposizione della comunità internazionale; nel 1960 l'African National Congress,partito di opposizione nera,fu dichiarato fuorilegge.
Nel 1989 il presidente De Klerk avviò un processo di democratizzazione liberando,tra l'altro,il leader dell'ANC,Nelson Mandela,che si trovava in carcere dal 1963.
Nel 1994 si sono svolte le prime elezioni democratiche, che hanno portato alla guida del paese lo stesso Mandela.
Il processo di liberalizzazione non è stato e non è facile: gravi disordini hanno insanguinato il paese , soprattutto per l' opposizione dell'etnia zulu, che vorrebbe l'autonomia della propria regione, ma anche per le condizioni di miseria in cui la popolazione nera è ancora costretta a vivere.
IL SUDAFRICA OGGI
La politica di Mandela è stata ispirata da un senso pratico e riconciliazione: poichè gran parte delle attività economiche era in mano alla popolazione bianca, Mandela ha cercato la collaborazione di tutte le forze di stato, formando un governo che racchiudeva in sè le diverse espressioni politiche e sociali del paese.
Il governo ha iniziato un programma di "dolce transizione", attuando sceklte economiche in equilibrio tra l'intervento dello stato, gli aiuti del capitale estero e l'iniziativa privata, per superare le difficoltà di integrazione.
Nel 1999 la guida del paese è passata a Thabo Mbeki, già presidente del governo di Mandela.
Oggi il Sudafrica si trova ad affrontare la grave situazione di povertà in cui vive la granparte della popolazione di colore : all'inizi degli anni Novanta, l'88% della ricchezza totale del paese era nelle mani del 5% della popolazione.
Si calcola che oltre 20 milioni di abitanti siano privi di elettricità, e che non dispongano di un'adeguata assistenza sanitaria.
La carenza di condizioni igieniche nelle baraccopoli è tra le cause della diffusione di gravi malattie come l' AIDS.
A questi problemi si aggiunge il fatto che molti giovani neri, cresciuti nei ghetti, cercano ora nella violenza e nella delinquenza la soluzione a un'uguaglianza che sembra ancora lontana.
Prof ma se nn l'abbiamo finito quando lo dobbiamo finire???
RispondiEliminaMarty