1915: L' ITALIA ENTRA
IN GUERRA
L'Italia si dichiara neutrale fra trattative segrete e
contrasti interni.

·
i
socialisti
·
i
cattolici
·
i
giolittiani
Allo
schieramento degli interventisti appartenevano:
·
gli
interventisti democratici e i socialisti riformisti
·
i
nazionalisti
·
i
liberali

La rottura da parte dell'Italia della Triplice Alleanza sancita nel 1915 con il Patto di Londra tra Italia, Inghilterra, Francia, Russia fu invevitabile. In caso di vittoria l'Italia avrebbe ottenuto il Trentino e Trieste, l'Istria, la Dalmazia, il porto di Valona e altri territori da stabilire. Molte furono le manifestazioni a favore ed alla fine il re e Salandra riuscirono nell'impresa attraverso uno stratagemma. Salandra finse di dare le dimissioni e al suo posto fu convocato Giolitti, che saputo parzialmente del patto di Londra, si rese conto che le sue tesi non erano più sufficiente e rifiutò l'incarico. Allora il re non accettò le dimissioni di Salandra e il governo ebbe poteri speciali. Il 24 maggio 1915 l'Italia dichiarò guerra all'Austria entrando così nella Prima Guerra Mondiale. Le prime battaglie in cui fu coinvolto l'esercito italiano ebbero esito disastroso: nei territori del Carso i soldati italiani subirono quattro cruente disfatte (Battaglie dell'Isonzo). Nel frattempo la Bulgaria si schierava dalla parte degli imperi centrali, aggravando la posizione russa nei Balcani ma soprattutto quella serba. L'unico presidio dell'intesa nei Balcani fu Salonicco, città greca ufficialmente neutrale ma in realtà alleata dell'Intesa. Nel 1917 accaddero due fatti decisivi per l'evoluzione della guerra: la Rivoluzione d' Ottobre, che determinò il ritiro dal conflitto della Russia, e l' ingresso in guerra degli Stati Uniti. Nel 1918 le forze dell' Intesa ebbero la meglio su quelle austro-tedesche. Alla fine di Settembre la Turchia e la Bulgaria chiesero la pace. Anche l'Austria fu costretta a firmare l' armistizio e poco dopo anche la Germania.
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