domenica 24 marzo 2013

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Per chi ha voglia di leggere un libro interessante sulla Grande Guerra..
Romanzo del 1929, è uno dei più significativi romanzi di guerra del nostro secolo. La prima grande guerra è vista dalla parte dei vinti, un gruppo di studenti tedeschi che, illusi dalla propaganda militarista, partono per il fronte sognando gloria e conquiste. 
Ma Erich Maria Remareque, che ha vissuto da umile protagonista quei mesi tragici narra con una prosa miracolosamente povera di retorica i più profondi conflitti di quella giovane generazione ingannata e delusa. Alla fine la guerra si rivela per quella che realmente è: un massacro privo di senso. In "Niente di nuovo sul fronte occidentale", Remarque individua le cause della 1° guerra mondiale in una conseguenza dell'imperialismo; nello stesso tempo il dramma dei combattenti tedeschi viene indagato alla luce dell'educazione falsa e corruttrice che essi hanno ricevuto fin dall'adolescenza. Il professore che, in questo libro, spinge i suoi allievi ad arruolarsi e il sergente che li addestra prima che vengano mandati al fronte, sono in senso oggettivo, fra i responsabili del loro disorientamento e della loro morte.. Remarque in questo come nei romanzi successivi fa parlare i fatti, procedendo mediante rigorose testimonianze ed evitando di commentarle.
Il romanzo inizia con una descrizione del fronte dove i reduci del secondo squadrone ricevono razione doppia di viveri e sigarette, poiché lo squadrone è stato decimato. Si procede quindi ad una breve descrizione dei personaggi: Alberto Kropp, il testardo; Muller 5°, che ancora sotto il fuoco ripete le formule di fisica e ripensa continuamente alla scuola; Leer, un donnaiolo e infine il protagonista Paolo Baumer. Vi sono poi Tjaden il fabbro con uno stomaco di ferro, Haje Westhus scavatore di torba, Detering un contadino che pensa solo alla famiglia e Stanislao Katzinski il capo della squadra con un infallibile ingegno e sesto senso. Infine c'è il professore che li ha spinti all’arruolamento: Kantorek.
Paolo e i suoi compagni vanno a trovare all’ospedale da campo il compagno ferito Kemmerich: apprendono che gli sono state amputate le gambe e la morte è quasi certa. Nella vita in caserma si accorgono che imparano più che a scuola, imparano che non ci sarà la divina commedia a salvargli la pelle una volta in trincea e nemmeno le formule di fisica. L’unica cosa che li salverà sarà ciò che hanno imparato durante l’addestramento.
I protagonisti finiscono nella squadra addestrata da Himmelstoss, portalettere che gli fa passare un addestramento d’inferno. Come previsto Kemmerich muore. Sfortunatamente quando si hanno grandi perdite i battaglioni sono colmati con le reclute, ragazzi diciottenni che non sanno niente della guerra e finiscono per morire a grappoli senza aver fatto niente
Quando Paolo è di sentinella, i ricordi della cittadina natale e di tutto ciò che gli è caro gli tornano in mente e suscitano tristezza. Haje muore con la schiena fracassata. Paolo riceve la licenza per 15 giorni. Terminata la licenza viene mandato 4 settimane a seguire un corso. Poi lui ed i suoi amici vengono mandati a fare delle riconduzioni, ma Paolo si perde e assiste ad un omicidio di un giornalista francese. Ripresa la via di casa giunge finalmente in trincea dove racconta tutto agli amici. Dopo aver ricevuto l’ordine di sorvegliare un villaggio, si rintana con dei compagni in una cantina ben difesa. Tornando indietro il convoglio è assaltato e Alberto e Paolo vengono feriti. Corrono per i campi fino a che non giungono a un ospedale dove a Paolo ingessano la gamba e tolgono una scheggia. Anche Alberto è ferito sopra il ginocchio. I due vengono trasportati in treno in un ospedale cattolico. Qui viene amputata una gamba ad Alberto. Dopo un po' di tempo Paolo viene mandato di nuovo al fronte dove morirà nell’ottobre 1918 mentre il bollettino diceva: “ niente di nuovo sul fronte occidentale ”.

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